Mirko Bosetti: "Red Bike in DOC
per alzare il livello della riparazione"

Una laurea in economia, Mirko Bosetti tratta con disinvoltura le lezioni universitarie di Marchionne e i dati Ancma. Intervistarlo sulla fresca adesione a DOC della sua Red Bike, single-brand dealer Ducati, è una lunga corsa in moto.

Riavvolgiamo il nastro al 1999?
L'anno in cui abbiamo avviato l'attività io e mio padre, credo sia tra le concessionarie a marchio Ducati più antiche d'Italia. Papà nasce meccanico negli anni 70, poi comincia a fare importazione, diventa concessionario Lancia - tutto questo a Trento - fino a che a metà degli anni 90, e dopo aver espanso notevolmente il business, rimette il mandato. Nel frattempo io diventavo grande e tra officina e magazzino imparavo il mestiere; anche durante l'università ho lavorato sempre con lui. Mentre mi stavo laureando abbiamo avuto l'opportunità di acquisire Ducati su Verona (all'epoca Trento non era considerata appetibile, e anche i numeri di Ducati erano diversi) e abbiamo raggiunto il break even il primo anno, una cosa abbastanza rara.
Papà è venuto a mancare nel 2003, da allora sono titolare.

Ha citato solo Verona, ma Red Bike è anche a Mantova...
Sì, visti i buoni risultati, dal 2000 Ducati ci ha proposto anche Mantova. Le sedi sono di proprietà perché tendo a essere malato di capitale, un capital junkie per dirla con Marchionne.

Il 2024 com'è cominciato?
Noi vendiamo giocattoli, siamo più vicini alle vacanze importanti, agli orologi di lusso, a oggetti spesso superflui e comunque accessibili. Se una Lamborghini resta per i più un sogno irrealizzabile, una moto anche di valore come una Ducati Panigale possono permettersela in tanti.
I dati Ancma sono un mix e vanno esaminati per sottosegmenti: quello di fascia bassa è anche quello che subisce maggiormente le variazioni di mercato in funzione della congiuntura, il segmento dove convivono Ducati, BMW, Harley è invece molto stabile.

Che numeri fate?
Tra nuovo e usato siamo a 500 pezzi da tre anni, in rapporto di 3 a 2. Più nuovo che usato proprio perché la moto è un giocattolo, il motociclista ci si affeziona ed è anche più facile rivenderla. Sul mercato vale 8 ma io penso che valga 10? Mi metto fortissimo su tutti i siti e provo a piazzarla a 11. Credo che tre quarti del mercato dell'usato siano in mano ai privati, un fenomeno totalmente distante dal mondo dell'auto dove il cliente vuole la garanzia, ha bisogno del finanziamento…

Struttura snella?
Siamo 15 persone sulle due sedi: lato post vendita, a Verona ho un accettatore, un magazziniere e tre meccanici a tempo pieno, a Mantova un accettatore/magazziniere e un meccanico/capofficina. Sto valutando di inserire in organico un venditore esterno.
La parte amministrativo-burocratica e il magazzino centrale gravitano su Verona, ma i ricambi di uso comune come cinghie, pastiglie, filtri sono disponibili anche a Mantova. Per collegare le due strutture abbiamo i nostri mezzi, per spostare le moto e almeno due volte la settimana i ricambi, ma ora che siamo DOC per la parte di ricambistica, accessori e abbigliamento questi movimenti potranno diventare giornalieri.

A proposito di DOC: Red Bike è sul mercato da 25 anni, il consorzio da 28. Come mai siete rimasti così a lungo alla finestra?
Mio padre aveva fondato insieme ad altri dealer - siamo sempre a Trento - qualcosa di simile al consorzio di distribuzione ricambi, proprio perché nel mondo dell'auto c'era questa necessità. Nel mondo delle moto un po' meno. Le cose sono cambiate, ci siamo resi conto che ci sono tantissimi riparatori che usano materiali discutibili ma devono comunque venire fin da me a prendere il filtro olio.
Con DOC andiamo indirettamente a servire il cliente finale, si spera, con prodotti di qualità. Anche perché i problemi che dobbiamo risolvere sono per la stragrande maggioranza dovuti all'utilizzo di tecniche e materiali impropri, alla mancanza di quello che serve per una corretta manutenzione, all'inesperienza… Non posso imporre al cliente di rivolgersi a un riparatore autorizzato, però posso cercare di fargli arrivare almeno il ricambio giusto; e così magari sarà il meccanico stesso a dirgli che, per esempio, insieme alla cinghia deve cambiare il tendicinghia.

Oltre ad alzare il livello qualitativo della riparazione l'imprenditore che aspettative ha?
Ne ho parlato con Roberto Scarabel, mio socio oltre che concessionario Ducati su Padova: quando abbiamo esaminato i fatturati ricambi da vendita esterna - i numeri sono confrontabili perché Ducati ha fatto una cosa davvero buona ed è l'aver creato strutture simili - ho preso atto che ne vende immensamente di più. È chiaro che la differenza la fa il consorzio.

Red Bike in DOC avrà degli specialisti per clienti?
Più che degli specialisti direi degli specializzati. Spesso il meccanico di moto è un ex meccanico di qualcun altro, che ha la sua cerchia di clienti che si porta in pista, sono self made man a capo di piccolissime strutture con un ponte, massimo due.
Nel mondo delle due ruote le officine autorizzate, anche per un discorso banale di numeri, sono poche; a Milano hanno un senso perché per attraversare la città ti serve una giornata di permesso, già a Verona questo senso non c'è più. Non c'è necessità di prossimità dal momento che la moto, salvo rari casi, non è un mezzo che si usa tutti i giorni. Ma come per le vetture ci sono tagliandi, garanzie, scadenze temporali… le normative e le strategie delle case sono assolutamente identiche a quelle che producono auto.

Queste micro officine fanno già parte della rete DOC?
Non ancora, e sono proprio quei soggetti che per prendere il filtro in Red Bike o delegano o perdono ore di lavoro. L'idea è di proporsi non solo alle officine più strutturate ma a tutta la pletora di meccanici per ricordarle o farle sapere che, con poco, DOC consegna i ricambi a domicilio.

Di suo Red Bike ci metterà consulenza e assistenza?
L'abbiamo sempre fatto. Cerchiamo di avere un occhio di riguardo per i colleghi, dealer di altre marche che magari hanno ritirato una Ducati e hanno un richiamo o devono fare un tagliando.
E ovviamente per gli autoriparatori che quando quando sono alle prese con la distribuzione desmodromica, un po' più particolare rispetto alle altre distribuzioni, si trovano in difficoltà. Capita spesso che arrivino con i motori in mano, per regolazioni di fino che altrimenti non potrebbero fare.

Ci fa entrare in magazzino?
Abbiamo ricambi, accessori, abbigliamento. Quest'ultimo ha tassi di rotazione incredibilmente bassi, è una caratteristica di questo tipo di mercato. Come accessori abbiamo in casa articoli per 200-250mila euro, è un segmento che richiede una programmazione piuttosto lunga. Se parliamo di ricambistica siamo su un valore di 120mila euro l'anno: ci conviene comprare in campagna - ce ne sono due annuali molto grosse - perché riusciamo a essere più competitivi con i prezzi e ad avere la merce in casa quando serve. Tipicamente il motociclista da novembre a marzo non fa nulla, poi a marzo si agita. L'85 per cento dei ricambi è in pronta consegna, di ciò che serve per un tagliando di moto in produzione e di moto fino a 15 anni di età abbiamo quasi tutto, e in ogni caso garantiamo l'approvvigionamento entro 48 ore.

Ducati teme il mercato di concorrenza?
Sì per due motivi: perché ci sono i motociclisti sognatori che provano ancora a comprare i ricambi su Wish, ma se uno scarico che costa 1.500 euro lo trovano a 82 dovrebbero capire che è un falso ed è anche pericoloso; e perché "siamo tutti piloti". C'è parecchia disinformazione.

Torniamo al discorso sulla qualità: lavorare sul cliente anche attraverso il riparatore?
Esatto. Oggi il meccanico viene da me per la cinghia di distribuzione, poi magari si rivolge al ricambista generico per la pastiglia. Se attraverso DOC gli offro un servizio di consegna a domicilio, probabilmente comprerà da me la cinghia, la pastiglia e anche il filtro dell'olio. Parliamo di sicurezza, affidabilità, performance. Una macchina raramente supera i 4-5mila giri nell'utilizzo normale, una moto sportiva arriva a 16mila, una multistrada V4 Granturismo a 10mila ed è un mille da 170 cavalli con manutenzione comunque ridotta; c'è un incredibile equilibrio tra performance e bassa manutenzione, e per mantenerlo occorre usare prodotti all'altezza.

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