Nuova Veronauto, nella sede rinnovata
il magazzino è informatizzato
Non una mera operazione di restyling quella compiuta da
Nuova
Veronauto che, oltre all'ampliamento della sede, ha
installato il magazzino informatizzato. Abbiamo chiesto a
Luca Ferrari, socio titolare insieme al fratello
Andrea della concessionaria Škoda di via Gardesane a Verona, di
accompagnarci in visita guidata.
Che cosa è cambiato?
Alla punta della piramide c'è papà Renzo, che ha ceduto le quote
mantenendo la presidenza della società; io, socio titolare,
continuo ad occuparmi di tutto ciò che è service, mio fratello,
amministratore titolare, di tutto ciò che è vendita e gestione
dell'azienda. Di recente sono entrati in Nuova Veronauto mio figlio
Fabio e mia nipote Giorgia.
Fin qui l'assetto societario, a livello di struttura
invece?
Il mercato Škoda è cresciuto molto e, visti gli spazi
insufficienti, abbiamo preso la decisione di raddoppiare gli stalli
esterni dagli iniziali 40. Non solo. Il terreno perimetrale che
abbiamo acquistato ci ha permesso di creare una sorta di appendice
alla concessionaria, aggiungendo ai seimila metri quadrati
esistenti altri mille-milleduecento tra spazi coperti e scoperti.
Con la ristrutturazione abbiamo installato 220 pannelli solari che
producono 100 chilowatt per un consumo di circa 80. Alimentano
anche le colonnine per la ricarica ad uso nostro e della
clientela.
Anche l'organico è cresciuto?
In tutti i settori, arrivando a 35 persone di cui 18 in area post
vendita. I ponti da 6 sono passati a 9 e, per effetto
dell'ampliamento, abbiamo digitalizzato il magazzino ricambi,
stipando 495 metri quadrati di merce in un armadio informatizzato
che contiene circa 1.400 articoli. Il magazzino che conosciamo,
soppalcato, con gli scaffali, in Nuova Veronauto ha lasciato il
posto a un semplicissimo armadio di 5 metri per 2 e alto 6 in cui i
ricambi, ripartiti nei singoli cassetti, sono tutti collegati al
sistema informatico: ad ogni ordine generato dal sistema partono i
cassetti ed escono i ricambi. Il riassortimento verrà fatto
manualmente, ma su un ordine che nasce per via informatica.
Che miglioramenti ha prodotto il magazzino
informatizzato?
È un sistema più preciso, perché lavora in doppio inventario e day
by day; se nel sistema non ci sono i ricambi non si muove e la
differenza in termini di giacenze è quasi pari a zero.
Ogni cassetto, secondo le mappature studiate insieme ai miei
ragazzi, porta un ordine di lavoro, per esempio i pezzi che servono
per un tagliando; il magazziniere che fino a ieri si sarebbe mosso
per andare a prendere dagli scaffali i singoli componenti, con il
magazzino informatizzato non deve fare altro che aspettare l'arrivo
del cassetto con già tutti i ricambi che gli servono. Il sistema
abbina i ricambi univoci, quindi può accadere che in un determinato
cassetto si trovi la componentistica per fare i freni di una
Octavia e anche di una Superb.
Nel momento in cui l'ordine arriva ed entra nel sistema, si
accende una lampadina verde o rossa a seconda che i ricambi ci
siano oppure no. A occhio, senza nemmeno leggere, il magazziniere
vede le spunte e dove coglie un pallino rosso si ferma e verifica
quando potrà avere il ricambio mancante in base alla disponibilità
del costruttore. È chiaro che se il ricambio non c'è a monte,
quindi nemmeno in fabbrica, non potrà arrivare in nessun magazzino,
né tradizionale né meccanizzato.
Con il magazzino informatizzato l'evasione dell'ordine è
più veloce?
La meccanizzazione non impatta sulla velocità - da una scrivania
l'addetto dà l'ok, partono i cassetti e in magazzino ci sarà la
persona pronta a prendere il pacco e a prepararlo per chi verrà a
ritirarlo - quanto sulla precisione, la sicurezza, il controllo.
Erano quattro, cinque anni che facevo la corte al magazzino
informatizzato, ma non avevamo gli spazi. Con la nuova appendice
alla concessionaria abbiamo spostato il magazzino ricambi e dove
c'erano gli scaffali ora c'è l'armadio informatico; abbiamo anche
costruito una scaffalatura vecchio stampo per i pezzi più grandi,
il cofano per esempio, che un cassetto non può contenere.
Negli
stessi spazi del seminterrato abbiamo realizzato il nuovo reparto
gomme con circa mille pneumatici, mentre al piano di sopra ci sono
gli uffici della direzione, l'area commerciale e amministrativa, il
back office, una sala riunioni...
Oggi chi viene in Nuova Veronauto entra in una struttura che si
presenta come un corpo unico con accessi differenziati al service,
al magazzino ricambi, al salone espositivo e all'area di consegna
delle auto nuove.
A proposito: negli anni 80 vendevate 40 auto, nel 2015
circa 650. Ora, nel 2023?
Quest'anno è partito bene, però scontiamo ancora la carenza di
prodotto e stiamo tardando nelle consegne; se prima della pandemia
viaggiavamo a una media di 120-130 macchine mese ora siamo intorno
a 60. In questo momento ho 370 auto inevase su 900 di obiettivo.
Avendo gia consegnato circa 500 autovetture nei primi 7 mesi e con
l'inevaso che ci ritroviamo si presume che anche per il 2023 Nuova
Veronauto raggiungerà gli obiettivi prefissati e non solo, si
preparerà per il 2024 con un portafoglio clienti importante.
Oltre a tutto ciò dobbiamo evidenziare l'ottimo lavoro svolto
sull'usato, che abbiamo potenziato portando la vendita a 450 unità.
Siamo molto distanti dai numeri pre-covid ma fiduciosi in una
crescita nei prossimi anni e in una ripresa nel settore
automotive.
Siete soci DOC dal 2016, le aspettative della vigilia
sono state soddisfatte?
Ho sempre sposato la filosofia del consorzio per la distribuzione
dei ricambi, DOC ha fatto passi da gigante e i risultati si vedono.
Il servizio è ottimale, l'acquisizione di nuovi clienti è via via
aumentata anche grazie al lavoro dei promoter. Gli autoriparatori
che hanno bisogno di ricambi Škoda ci trovano nella lista dei
concessionari. Il trend di vendite è in crescita, poi, certo, conta
sempre come ti poni verso il cliente.
Nuova Veronauto come si pone verso il riparatore DOC che
chiede supporto?
Se non ha la strumentazione necessaria non vedo perché non
dovrebbe portare qui la macchina, è business anche per noi e lo
abbiamo sempre fatto. Il cliente è cliente. Siamo stati officina,
conosciamo le difficoltà e cerchiamo di dare priorità secondo i
nostri impegni: contiamo una media di 33 passaggi al giorno, non mi
posso permettere di scontentare il mio cliente per il meccanico che
ha fretta. Il nostro è un business continuativo, l'officina
indipendente va a consumo: ripara Škoda come ripara Volkswagen.
Gli ordini come vi arrivano?
Abbiamo fatto degli adeguamenti per agevolare l'autoriparatore che
vuole poter telefonare, mandare un messaggio whatsapp o una mail…
Io non prediligo un canale o un altro, mi interessa che i miei
ragazzi possano dare seguito alle richieste e finalizzarle.
Con
ARiA e la App A-Service DOC sta spingendo sempre più
sull'informatica e la digitalizzazione, è la direzione giusta, mi
fa solo piacere.
Come guarda alla fine del 2023?
Secondo me dobbiamo ancora raccogliere i cocci, non lo
vedo un anno stabile, anche se abbiamo chiuso i bilanci in positivo
e abbiamo investito nell'ampliamento perché lo potevamo fare.
Siamo fiduciosi che il 2024 sarà l'anno della ripresa, ci stiamo
preparando nel migliore dei modi con un servizio all'avanguardia in
tutti i settori per rendere piacevole ai nostri clienti
l'esperienza in Nuova Veronauto.