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Stop 2035, l'allarme di Federcarrozzieri

La deroga di un anno per la Motor Valley, che permetterà a Ferrari, Maserati e Lamborghini di continuare a vendere i loro veicoli con i tradizionali motori termici per tutto il 2035, non incide quasi per nulla sugli effetti della decisione di Strasburgo di mettere definitivamente al bando auto e furgoni nuovi a benzina e diesel a partire da gennaio 2035.

Federcarrozzieri ha calcolato un aumento consistente, tra +18 e + 30 per cento, delle spese di riparazione delle autovetture. Spiega il presidente Davide Galli: "Per mettere in sicurezza un'auto elettrica occorre vi sia almeno un addetto abilitato con patentino Pes-Pav, procedura che ha ovviamente un costo. Poi c'è l'elettronica particolare che caratterizza tali vetture e che determina attività più lunghe e più costose per smontaggio, rimontaggio, sostituzione, programmazione, ricalibrazione, ecc. Le carrozzerie dovranno quindi evolversi e aggiornarsi per far fronte al cambiamento del mercato, ricorrendo a personale sempre più specializzato e a strumentazione sempre più complessa, con una selezione naturale degli operatori ma al tempo stesso un incremento non indifferente dei costi a loro carico".

Da parte sua Confapi ha lanciato l'allarme occupazione. Secondo il vicepresidente nazionale Corrado Alberto "lo stop decretato dal Parlamento europeo è una scelta che nel breve termine metterà in difficoltà le piccole e medie industrie italiane. Sono a rischio, infatti, oltre 2.200 aziende del comparto e 195.000 posti di lavoro. La decisione non è procrastinabile, ma è necessario adottare fin da subito una nuova politica industriale che possa far transitare chi uscirà dal mercato del lavoro dell'auto termica verso nuove frontiere".