Incidenti, Italia a macchia di leopardo
Male: Udine (+16), Latina (+15), Perugia (+10). Bene: Torino
(-30), Padova e Verona (-23), Bolzano (-22), Forlì-Cesena e Milano
(-19). Sono i dati elaborati da ACI e Istat in relazione
agli incidenti avvenuti nel 2021 sulle strade italiane,
con particolare riferimento al numero delle vittime. Gli
incidenti con lesioni a persone sono stati 151.875, i decessi
2.875, i feriti 204.728. In 40 province su 107 il
numero dei morti rispetto al 2019 - anno scelto come
riferimento per l'obiettivo 2030 - è aumentato, in 7 è
rimasto stabile.
In 16 province l'indice di mortalità - morti
per 100 incidenti - è risultato più che doppio rispetto al
valore medio nazionale (pari a 1,89): Isernia (5,9), Sud
Sardegna (4,8), Udine (4,7), L'Aquila (4,6) e Chieti (4,5) le
situazioni più critiche. Viceversa, Aosta, Trieste, Massa Carrara,
Genova, Milano, Rimini, Lucca, Livorno, Ascoli Piceno sono le
province in cui gli incidenti risultano meno gravi. L'indice di
mortalità, infatti, è inferiore a 1 morto ogni 100 incidenti.
Nel corso del 2021 sono deceduti 471 pedoni, 220
ciclisti - di cui 13 su bici elettrica - e 9 conducenti di
monopattino più un pedone morto investito da un monopattino. Nella
provincia di Roma il più alto numero di pedoni morti (50),
seguita da Milano (20), Napoli (18) e Torino (15). Nella
provincia di Milano il più alto numero di ciclisti morti
(10), seguono Padova e Pavia (8), Ravenna e Forlì-Cesena (7).
Dei 9 morti su monopattino ben 4 sono concentrati nella
provincia di Roma, che totalizza così il 44 per cento dei
morti a livello nazionale.
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