Andrea Fambelli (Autofficina Fambelli),
"Io uso la App, comoda e superveloce"

Se la parola 'resilienza' ha un senso, si addice sicuramente ai Fambelli. Carlo e suo figlio Andrea hanno atteso 26 anni, avete letto bene, per vedere realizzato il loro progetto: la nuova Autofficina. Siamo andati virtualmente in esplorazione in Via Silvio De Faveri a Vicenza.

Ha vinto la tenacia?
Può ben dirlo. Abbiamo acquistato il terreno nel 1994, ma per un susseguirsi di problemi - una strada che si doveva fare e non è mai stata fatta, una linea dell'alta tensione che doveva passare di qui - siamo riusciti a costruire il capannone, 500 metri quadrati coperti contro i 100 della vecchia sede, più di vent'anni dopo.
Ci siamo entrati ufficialmente il 14 luglio dell'anno scorso, rimandando causa Covid la festa dell'inaugurazione.

È diventato meccanico sulle orme di suo padre?
Non per obbligo. Fin da piccolo ho avuto la passione per le macchine e questa passione è diventata il mio lavoro. Ho un diploma di perito tecnico industriale, ma nel tempo libero andavo in officina, l'estate la passavo in officina e ho scelto di lavorare qui. Mio padre ha aperto nel 1967, poi nel 2013 c'è stato il cambio della guardia. Con i suoi 77 anni è ancora presente e attivo, insieme a me, all'amministrativa, e a due meccanici che a gennaio sono diventati tre.

Si è ingrandito in questo tempo di pandemia?
Era da un po' che avevamo bisogno di un'altra persona, con la nuova sede non ce la facevamo più a stare dietro agli appuntamenti. Pensavamo che con il trasloco sarebbero diminuiti - erano clienti abituati a raggiungerci a piedi, vista la nostra collocazione all'incrocio di tre quartieri - e invece ci hanno seguito, hanno seguito il loro meccanico. Prendono l'autobus ma arrivano.
Nel 2020, nonostante la chiusura di un mese e mezzo, il lavoro è aumentato. Nei cinque mesi che siamo riusciti a fare nella sede di Via De Faveri abbiamo recuperato le settimane perse e continuato a crescere...

Positivo sul futuro?
Molto positivo. Abbiamo circa 70 ingressi a settimana, multimarca. Ripariamo soprattutto vetture di media gamma, e poi c'è qualche cliente che guida Bentley, Ferrari, Porsche. Anche veicoli commerciali, un 15-20 per cento. I marchi rispecchiano il circolante, soprattutto FCA e Volkswagen. Legarci a una Casa? Sarebbe un esborso notevole e senza certezza di quello che potrebbe rendere; e poi se ci legassimo a un marchio magari perderemmo una fetta di clienti di altri marchi. Da metà aprile, però, diventeremo Officina Magneti Marelli, e a quel punto potremmo anche riaprire il capitolo flotte.

Veicoli ibridi ed elettrici ne vede?
L'ibrido circola e arriva. Abbiamo preparato un'area per le auto elettriche con tanto di colonnina (che arriverà). Oggi è passato un cliente con la Tesla, ma solo per farmela provare.

Officina Fambelli è cliente Doc. Che cosa apprezza del ricambio originale? 
La qualità del prodotto e la velocità con cui Doc riesce a farcelo avere. Siamo stati tra i primi ad aderire al consorzio nella zona di Vicenza, ancora con mio padre. Prima ero io che facevo il giro delle concessionarie perdendo mezza giornata, adesso abbiamo due consegne al giorno, sono felicissimo.
Una cosa migliorabile, ma immagino che sia difficile, è la banca dati di ARiA: ho visto che la stanno implementando, ma vorrei che ci fossero i disegni di tutti i ricambi. Mi piace smanettare e vorrei trovare tutto.
Invece, sono molto soddisfatto dell'applicazione A-Service.

Usa la App per fare gli ordini?
Nove volte su dieci. È comoda e non devo mettermi alla scrivania. La rapidità delle risposte, che si faccia l'ordine da portale o telefonino, non cambia, è tutto incanalato nello stesso 'cesto'. Però con la App sono vicino alla macchina, guardo, faccio la foto al ricambio e mando subito. Superveloce. Il telefono lo uso solo se c'è un ordine molto particolare, ma porta via tanto tempo, preferisco evitare.  

A meno che non debba chiamare in concessionaria per avere assistenza...
Capita, e la risposta dipende dai marchi. Ce ne sono di molto cortesi e che rispondono, aiutano, è anche un 'dare e avere'. Sanno che il cliente che viene da noi e chiede un consiglio per un'auto nuova viene indirizzato. Con altre, invece, meglio se riusciamo ad arrangiarci da soli.

Si faccia pubblicità: in Autofficina Fambelli perché?
Per la trasparenza, quello che diciamo è. Non facciamo giochetti, preferiamo essere diretti. Chi cerca il prezzo più basso magari va da un'altra parte (dove forse sono più bravi a parole), a volte ci dicono che siamo troppo cari ma tornano. Il risultato finale è quello che conta.

Non le si presenta nessuno con il ricambio acquistato su internet?
È una questione di fiducia. Capita il cliente che vuole risparmiare, che si compra il pezzo su internet e viene qui; a volte accetto a volte no. Quello che noto è che se alla fine del lavoro gli spieghi che senza andare su internet avrebbe avuto un altro servizio, o che facendo da solo rischia di non vedere cose che il meccanico vede, o che il risparmio non è quello che si immaginava, la volta dopo non lo fa più. Lo educhi, il cliente.
Poi c'è quello che per partito preso oggi viene da me e domani va da un altro, ma tanto quel tipo di cliente non lo accontenti mai.

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