Matteo Todesco (Carrozzeria Todesco),
"Il mio nome è tutto"
"La nostra fortuna più grande è stata che papà vedeva lontano".
Tale padre, tale figlio... Chiacchierare con Matteo Todesco
- e dico proprio chiacchierare perché una brutta influenza lo
costringe lontano dalla sua carrozzeria a Caprino Veronese e il
tempo da dedicarmi non gli manca - è fare una full immersion in una
realtà che guarda prima di tutto alla persona, che sia il cliente,
il magazziniere o il promoter. Una filosofia lungimirante.
Cominciamo con papà Leris?
Nel 1983. Papà ha iniziato da solo e ci ha lasciati liberi - noi
tre figli - di scegliere. Io facevo il grafico pubblicitario, poi a
vent'anni, dopo che nel '99 la vecchia carrozzeria è andata in
fiamme e papà ne ha presa un'altra in affitto, mi ha fatto la sua
proposta: "Se vieni a lavorare con me, tra un paio d'anni compriamo
e ti lascio l'attività". E così è stato. Il lavoro avevo iniziato a
impararlo da bambino, dopo la scuola e in estate: so verniciare,
raddrizzare, smontare, montare e lucidare; per fare bene un
preventivo devi essere in grado di fare tutto.
Oggi siamo soci io e mio fratello Luca che ha 36 anni, due meno di
me, mentre Stefano, che ne ha 22 e da un anno e mezzo lavora con
noi, non è ancora in società.
Nostro padre è in pensione e fa le pubbliche relazioni, segue il
commercialista... Abbiamo anche due dipendenti.
A spazi come siete messi?
Ancora per un annetto la struttura è... in comproprietà con la
banca! Nel 2006 abbiamo preso un capannone e lo abbiamo modificato
come serviva a noi, funzionale alle nostre esigenze. Sono 600 metri
quadrati coperti, un po' pochi; venivamo da 200 metri e ci era
sembrata una pista di pattinaggio, ma nel giro di sette, otto anni
è diventata piccola per il nostro giro di lavoro.
Quanto lavoro?
Abbiamo raggiunto l'apice nel 2017: con la grandinata di
ferragosto, 15 minuti come non se ne erano mai visti, abbiamo avuto
450 incarichi e accettati circa 300. Abbiamo dovuto chiamare due
levabolli professionisti che stanno finendo gli ultimi lavori in
questi giorni.
Oggi siamo sui dieci-quindici ingressi a settimana. L'80 per cento
è una clientela assicurativa e il restante 20 privata. È una
clientela fidelizzata, che copre un territorio vasto dove non ci
sono altre carrozzerie o quelle che ci sono non sono in grado di
riparare certi veicoli. Il grosso comunque arriva dal
circondario.
La nostra fortuna più grande è stata che papà vedeva lontano:
abbiamo cominciato a convenzionarci già nel 2003, prima che
diventasse un 'obbligo' e trovando un punto di incontro. Noi non
ripariamo in modo antieconomico, privilegiamo sempre la qualità
verso il cliente. Il mio nome è tutto, non ha senso rovinarselo per
avvantaggiare una società assicurativa, per la quale sei solo un
numero. Qualità e trasparenza sono valori imprescindibili.
Che cosa riparate?
Multimarca. Siamo stati autorizzati Fiat fino al 2006-2007, ma non
c'era convenienza, non ne valeva la pena. Ripariamo tanto
Volkswagen-Audi, i marchi che nella nostra zona girano di
più.
Fornisco qualunque servizio di cui il cliente necessiti: soccorso
stradale, disbrigo pratiche... ma la mia attività è un'attività di
carrozzeria. Una cosa ma fatta bene. E mi faccio un punto d'onore
di non aver mai sostituito un tetto: ho riparato il cento per cento
dei tetti per non intaccare la scocca.
Quando invece deve sostituire che ricambi
sceglie?
Se il danno è coperto dall'assicurazione, solo ricambi originali.
Ciò che compro è ciò che vendo: trasparenza al cento per cento,
tutto documentato e tutto fotografato. Però con solo ricambi
originali non puoi essere competitivo, con il cliente privato un
po' si va sull'usato e un po' sulla concorrenza. L'anno scorso,
comunque, ho acquistato 110mila euro di ricambi originali.
Presso le concessionarie Doc? Come si trova con il
consorzio?
Benissimo. Tra l'altro venerdì Alessandro (Eccli, promoter di
riferimento, NdA) mi ha fatto una cortesia grandissima, una
consegna extra, e oggi non posso che parlarne bene. Battute a
parte, con Doc andiamo bene perché ci risolvono il grosso problema
di andare a prendere i ricambi. Per noi è fondamentale avere un
partner che fa questo tipo di servizio.
Io ho una carrozzeria organizzata, dove si lavora sul programmato:
quando ho i ricambi faccio entrare il lavoro, quindi una consegna
al giorno, nel primo pomeriggio, mi basta.
I colli non vanno smarriti (e la tracciatura è arrivata anche da
noi), i ragazzi sono sempre molto puntuali e se possono anticipare
anticipano, Alessandro è molto disponibile...
Ordina con Integra?
Sono ancora vecchia maniera, preferisco usare il telefono o fare
l'ordine con WhatsApp. Mi piace poter parlare con il magazziniere,
negli anni mi sono fatto voler bene da tutti.
Io non guardo tanto lo sconto quanto il magazziniere: cinque punti
saranno anche tanti, ma se in concessionaria non hai una persona
competente i cinquemila euro che risparmi li lasci dal dottore. Io
cerco di essere puntuale nella consegna, e se il magazziniere tarda
mi viene il mal di pancia.
Puntualità è uno dei punti di forza di Carrozzeria
Todesco?
La parola è tutto. Se ti do un prezzo o una tempistica mantengo
quello che dico. Da me non trovi sorprese.
Altrettanto importante è la qualità. Anche un'auto riparata in
economia rispetta certi standard, quando consegno un'auto deve
andare bene prima di tutto a me.
Prima di salutarci mi dice del suo viaggio premio a
Santo Domingo?
Sono partito con mia moglie Francesca, a Santo Domingo non eravamo
mai stati. È andato tutto benissimo: bel posto, bel servizio, siamo
stati trattati divinamente. Io non sono capace di rimanere fermo
nel villaggio, ho fatto tutte le escursioni che si potevano fare,
in più il mio telefono non prendeva e quindi è stata una vera
vacanza (anche perché ho lasciato a Caprino una settimana leggera e
organizzata).
Zero lavoro?
Mi sono confrontato con tanti ragazzi riparatori, si è creato
subito il gruppo. Ho avuto la possibilità di fare due chiacchiere
anche con Giuliano (Guarnieri, capoconsorzio, NdA). In viaggio
riesci a scambiarti informazioni con i colleghi, con cui altrimenti
non potresti avere un confronto, una cosa utile.
A casa che cosa ha portato?
Il rum!