Il presidente Pezzo per un 2020
da affrontare con grinta
"Bisogna cavalcare le situazioni, non subirle". È il principio
guida dell'imprenditore Davide Pezzo,
presidente Doc a capo di un consorzio in costante
sviluppo: 33 uomini in organico "capitanati dall'ottimo Giuliano
Guarnieri", 25 furgoni, 69 concessionari soci, poco meno di 1.500
clienti, e un fatturato "che nel 2018 ha superato i 60 milioni di
euro, cinque più dell'anno prima, e quest'anno raggiungerà i 62-63
milioni, in linea con le attese e con l'andamento dei consorzi
AsConAuto".
Il 2019 è stato caratterizzato dall'avvento delle
Placche, nel 2020 si aggiungerà Opel. È il caso di tranquillizzare
i clienti?
Dopo un anno di rodaggio la Placca Autocity sta facendo un ottimo
lavoro, i clienti non si lamentano. Sentendo anche altri consorzi
posso dire che siamo messi bene, c'è grande professionalità, chi
dirige la Placca è una persona preparata e collaborativa.
Con Opel, che è già un brand di Autocity, non mi aspetto
differenze rispetto ai primi marchi conferiti nella Placca.
Doc ha retto bene all'onda d'urto?
Abbiamo avuto un attimo di sbandamento, ma anche gli affiliati al
consorzio sono consci della nuova situazione, non la subiscono.
Rispetto alle quote societarie, quello che versava il
concessionario prima ora viene versato dalla Placca; parliamo di
potenziale del marchio, se quel marchio è rappresentato da un
concessionario o da una Placca non cambia nulla.
A proposito di potenziale, il consorzio ha ancora
margini di crescita?
C'è sempre qualche inserimento di nuovi nominativi, ma ce ne sono
anche altri che lasciano per cessata attività. Con circa 1.500
clienti affiliati il break-even l'abbiamo raggiunto.
Che gliene pare dell'idea del presidente Guidi di creare
una rete AsConAuto di riparatori top?
Una sana competizione interna è stimolante; nuove sfide, nuove
ambizioni che fanno bene a tutti. Tra gli autoriparatori è sempre
viva la voglia di essere brandizzati, e per sviluppare questo
progetto, che riprende il vecchio 'Sistema', ci stiamo muovendo a
livello nazionale in collaborazione con Gestione Consorzi.
Problemi di 'campanile' in Doc non ce ne sono? Com'è
stata accolta la nuova livrea dei furgoni nel segno di
AsConAuto?
La sostituzione dei furgoni è progressiva, fisiologica. Oggi ne
abbiamo otto con la nuova livrea AsConAuto e nessuno dei
concessionari ha sollevato obiezioni, anche perché il marchio Doc
si vede.
I concessionari guardano i bilanci, i numeri, e hanno sicuramente
apprezzato le lettere di accredito che siamo riusciti a fare anche
quest'anno. Oltre al margine di insolvenza che resta sempre
bassissimo.
È ancora fresco nei ricordi il viaggio premio in
Madagascar. L'OTP continua a essere un buon incentivo per gli
autoriparatori clienti?
Assolutamente sì. Sia dal viaggio a Rodi che da questo ultimo in
Madagascar abbiamo avuto solo feedback positivi, tanto dai
concessionari che dai clienti presenti. Abbiamo ricevuto mail di
ringraziamento da chi ha partecipato. La voglia di fare
aggregazione, di appartenere a un gruppo è fondamentale e vale per
tutti i business; il rapporto umano è vincente, la forza in più
sono le persone.
Si è visto anche a Service Day...
Se l'anno scorso era una start up, quest'anno si è avuta la
conferma che è e sarà in crescendo. La prima sera c'è stata anche
una cena tra presidenti AsConAuto, l'occasione per rinfrancare lo
spirito di squadra e ritrovarsi sui principi fondamentali di
appartenenza a una associazione che vede coinvolte tante teste ma
tutte con lo stesso pensiero. Il recente rinnovamento del consiglio
di amministrazione è stata la riprova che siamo tutti allineati, le
decisioni non sono prese a maggioranza ma all'unanimità.
Come nel Cda Doc?
Esatto, dove la maggioranza non basta, vogliamo l'unanimità. Ne
approfitto per ricordare l'ingresso di Mauro Bossoni, che ha
portato valore aggiunto in un Cda che vede Stefano Trivellato vice
presidente e consiglieri Paolo Strabello, Stefano Bendinelli,
Federico Togni e, appunto, Mauro Bossoni.
New entry anche tra i partner?
Quest'anno abbiamo rinnovato la partnership con Univergomme,
sottoscritto un accordo con un nuovo partner, Ghetti Lubrificanti,
e rinnovato la convenzione con aggiustami.it, marchio di Pandora
Technology (Würth). Quest'ultimo caso è il classico esempio di cosa
vuol dire cavalcare una situazione e non subirla.
Vale anche per i grandi gruppi di noleggio e
assicurativi?
Tutte le concessionarie, lo dico da concessionario, dovrebbero
cominciare a cavalcare queste situazioni e non subirle, fare
convenzioni locali con le compagnie di assicurazioni e le compagnie
di noleggio. Non dobbiamo aspettare che succeda qualcosa a livello
nazionale o che si muova Casa madre.
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