Incidenti stradali, sono sempre troppi
Diminuiscono gli incidenti, i morti e i feriti, ma
l'obiettivo europeo di dimezzare nel 2020 il numero di vittime
registrato nel 2010, quindi da 4.114 a 2.057, resta
lontano. I dati del Rapporto Aci-Istat
2018, diffuso come sempre alla vigilia dell'esodo estivo,
parlano di 172.344 incidenti con lesioni (contro i
174.933 dell'anno precedente), 3.325 morti (-1,6
per cento rispetto ai 3.378 del 2017) e 242.621
feriti (-1,7 per cento rispetto ai 246.750 del 2017). Il
costo sociale dell'incidentalità stradale è pari a un punto di
Pil.
Malgrado il calo delle vittime registrato su scala nazionale
(-53 casi), in 12 tra Regioni e Province autonome i morti
sulle strade sono aumentati rispetto al 2017. Escludendo
le regioni di piccole dimensioni che presentano valori più
oscillanti nel tempo, sono Liguria (+42,5 per
cento), Calabria (+27), Sardegna
(+16,7) e Lombardia (+14,2) a far registrare gli
aumenti più consistenti. Diminuzioni significative si
rilevano, invece, in Emilia Romagna
(-18), Campania (-14,9) e Puglia
(-14,8 per cento). Nel 2018 il numero di morti per 100mila abitanti
è più elevato della media nazionale (5,5) in 15 regioni (da 5,6
della Provincia Autonoma di Trento a 9,5 della Valle d'Aosta), più
contenuto in Campania (3,5), Sicilia (4,2) e Lombardia (4,8).
Distrazione, mancato rispetto della precedenza o del
semaforo, velocità troppo elevata si confermano, anche nel 2018, le
prime tre cause di incidente (complessivamente il 40,8 per
cento delle circostanze). Tra le altre cause più rilevanti:
distanza di sicurezza (20.443), manovra irregolare (15.192),
comportamento scorretto verso il pedone (7.243) o del pedone
(7.021), presenza di buche o ostacoli accidentali (6.753).
Sulle strade urbane la prima causa di incidente è il mancato
rispetto di precedenza o semafori (17 per cento), seguito dalla
guida distratta (14,9); sulle strade extraurbane la guida distratta
o andamento indeciso (20,1 per cento), velocità troppo elevata (14)
e mancata distanza di sicurezza (13,8 per cento).
Nel 2018 le sanzioni per le violazioni al Codice della
Strada si sono ridotte complessivamente del 4,4 per cento
(ma sono diminuiti i controlli da parte delle Forze dell'Ordine);
le voci principali, oltre al superamento dei limiti di
velocità, vedono ai primi posti l'inosservanza del rispetto della
segnaletica (-6,6 per cento), seguita dal mancato
uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei
bambini (-0,03) e uso improprio del cellulare alla
guida (-6,1). In diminuzione anche le contravvenzioni per
eccesso di velocità (-11,6 per cento). Tra le probabili cause, il
fatto che a giugno e luglio il sistema Tutor fosse inattivo.
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