Riccardo Campagnolo in Sudafrica,
un viaggio premio pieno di emozioni

"Ho ancora la pelle d'oca a pensarci". Passano i giorni ma l'effetto di quel filmato, di quei bambini felici per una maglietta arancione, perdura. Riccardo Campagnolo, titolare insieme alla moglie Gianfranca di 'Carrozzeria Campagnolo' di Bressanvido (Vi), è rientrato da poco dal meritatissimo Viaggio Super Top in Sudafrica. Potevamo aspettarci che raccontasse del safari, degli animali, del resort... Lo ha fatto, intendiamoci, ma prima di ogni altra cosa ha ricordato con emozione AsConAuto Campus, l'ultima delle iniziative solidali firmate AsConAuto. Un vero riparatore Doc, anzi, Top Doc.

Mal d'Africa?
È stato tutto stupendo, ma la cosa più emozionante è stata quella mezz'ora in cui ci hanno parlato di AsConAuto Solidale. Sapevo del progetto dal viaggio premio a Bucarest, ma in Africa è scattata una scintilla: vedere che cosa hanno fatto, vedere il sorriso dei bambini è stato proprio commovente. Abbiamo raccolto dei soldi quella stessa sera, ma voglio fare di più, voglio coinvolgere i miei clienti e qualche collega.

Del viaggio che cosa ha apprezzato?
Tutto. Non pensavamo di essere trattati così, ogni giorno una sorpresa. Andando verso il secondo hotel dicevo a mia moglie: "ma ci portano in un castello?". E poi quello che abbiamo visto: la montagna dei Dodici Apostoli, fantastica; gli animali durante il safari, e quando hanno spento la macchina si sentiva il rumore della savana...
Ottima l'organizzazione, bravissime le guide... Un viaggio super super top.

Come la sua azienda... Ce la presenta?
Io sono partito verniciando le bici delle maestre quando andavo ancora a scuola. Mi sono fermato alla terza media, mi piaceva il lavoro manuale; già a casa verniciavo quello che circolava 40 anni fa. Poi ho lavorato nella carrozzeria del mio paese e a 19 anni, nel 1981, mi sono messo in proprio. All'inizio era un garage con un compressore e una pistola. Due anni dopo ho cominciato ad assumere e in tre anni eravamo già in sei. Un disastro: troppi lavori che la gente non mi pagava.
Nel 1987 siamo ripartiti io e mia moglie Gianfranca: io verniciavo e lei mi aiutava a carteggiare. Siamo riusciti a riportarci a galla e abbiamo ricominciato ad assumere. Oggi siamo tre operativi - io, mio figlio Fabio e un operaio che è con noi dal 1989, quasi di famiglia anche lui - e abbiamo prestatori d'opera quando serve. Mia figlia Chiara è in amministrazione e mia moglie fa commissioni varie, oltre che le finiture delle auto prima della consegna, e tiene le pubbliche relazioni.

Ancora nella sede delle origini?
Sempre in Via Vegri, in aperta campagna. Ogni anno ci allargavamo di 50-100 metri, da dieci anni siamo stabili: 800 metri quadrati coperti e 1.500 scoperti.

Il lavoro va bene?
Beata la crisi! Mentre tanti si lamentavano io ho cominciato a guadagnare meglio. A noi piace lavorare programmato, cerchiamo di organizzarci sempre puntando sulla qualità e sulla cordialità, l'accoglienza del cliente e la gestione completa del sinistro. Abbiamo dieci ponti sollevatori, non si perde tempo.

Carrozzeria multimarca?
Multimarca. Mi taro sul fatturato Doc: è sempre stato più alto con Fiat, Alfa e Lancia, mentre quest'anno è tanto Audi e Volkswagen. Ripariamo tutto, dall'utilitaria a salire, ma solo automobili, no moto o scooter, no furgoni.

Convenzioni assicurative ne avete?
Ero convenzionato con Unipol, poi quando è arrivato Auto Presto&Bene ho dato disdetta. Oggi ho solo una compagnia che mi paga il dovuto. Per fortuna abbiamo ancora la possibilità di scegliere il lavoro.

Scegliere il lavoro e scegliere i ricambi?
Solo ricambi originali, di concorrenza sarà l'uno per cento. Perché? Se monto un ricambio originale ci metto mezz'ora, con quello di concorrenza non solo ci metto più tempo ma non sono nemmeno soddisfatto. La concorrenza per me è zero.
E c'è anche un altro motivo: se arriva un cliente con il fanale rotto, io guardo al computer se il fanale è disponibile e posso dirgli con sicurezza: "vieni alle 2 e 40 che lo possiamo già montare", perché alle due e mezza la Doc è qui.

A proposito di Doc...
Prendevo i ricambi originali da un ricambista e facevo dei bei numeri. Se mi trattano bene non vedo il motivo di cambiare. Però il mondo cambia, avevo sentito parlare della Doc e mi sono reso conto che per me carrozziere se restavo con il ricambista generico quando andavo in concessionaria ero un numero: per spegnere una spia di venerdì mi davano appuntamento il mercoledì dopo.
Sono entrato in Doc e mi trovo benissimo. A parte che Mirko (Gnesotto, promoter di riferimento, NdA) passa ogni 15 giorni, che i ragazzi che consegnano, sempre precisi, ormai fanno parte del nostro gruppo, se anche la concessionaria è nuova dico che sono cliente Doc e ho non una porta ma un portone che si apre. Anche nell'assistenza.
La consegna a domicilio è stato il primo motivo che mi ha portato in Doc. Però c'è anche l'aspetto economico, c'è il risparmio di avere una sola Ri.Ba. mensile...

C'è Integra...
Integra finora l'ho usato poco, mi ci devo mettere sul serio. Per ora quando l'ordine è grosso faccio una mail - e il bravo magazziniere fa la differenza - e quando sono ordini piccoli, foto e WhatsApp.

Quanto ha comprato per provare ad aggiudicarsi il Viaggio Super Top?
In primavera avevo vinto il primo viaggio, quello in Egitto, ma avevo rinunciato. Puntavo al top: arrivare primo è stato una grande soddisfazione. Controllavo ogni mese. Compro solo quello che mi serve e sono riuscito a fare 102mila punti! Se pensa che il secondo ne ha fatti 69mila...

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