• HOME
• CHI SIAMO
• CONCESSIONARI
• PARTNERS
• RICERCA AFFILIATI
• LAVORA CON NOI
• AGENDA EVENTI

Pneumatici ricostruiti: tutti i vantaggi

Vantaggi economici uniti a vantaggi ambientali, insomma un mix ideale di questi tempi. È quello che promettono gli operatori attivi nel campo della commercializzazione degli pneumatici ricostruiti. Un settore che, proprio per queste significative premesse, chiede maggiori attenzioni al mondo politico per ottenere provvedimenti legislativi e fiscali che possano supportarne lo sviluppo.

Richieste queste che sono emerse durante la recente assemblea generale dell'Airp (Associazione italiana ricostruttori pneumatici) tenutasi a Lido di Camaiore. E a supportare le istanze dei ricostruttori ci sono numeri quanto mai emblematici: nel processo di ricostruzione di uno pneumatico rispetto alla produzione di uno pneumatico nuovo infatti si ottiene una riduzione del 70 pere cento delle materie prime utilizzate e un contenimento fino al 37 per cento delle emissioni di CO2.

Non è un caso allora che, grazie all'uso di pneumatici ricostruiti, il nostro Paese risparmi in media annualmente 29,4 milioni di litri di petrolio e 21.600 tonnellate di materie prime strategiche. Inoltre è anche possibile evitare l'immissione nell'ambiente di circa 26.000 tonnellate di Pfu (pneumatici fuori uso). Con la ricostruzione si può infatti allungare il ciclo di vita di uno pneumatico e quindi rallentare la trasformazione delle gomme in rifiuto.

Lo pneumatico ricostruito può quindi essere considerato a tutti gli effetti un esempio virtuoso di economia circolare. La speranza è che ora se ne accorga anche il governo, inserendo nella legge di bilancio, attualmente in fase di definizione, provvedimenti che vadano effettivamente a supportare questo settore. I ricostruttori se lo augurano vivamente. Staremo a vedere.