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Carrozzeria Pavanello,
70 anni da raccontare

"Sa che la Partita Iva inizia con zero zero?". Basta questo particolare a tradire l'età di Carrozzeria Pavanello a Verona, 70 anni il 30 giugno portati benissimo e festeggiati un decennio dopo l'altro da chi di questa azienda può raccontare tutta la storia: Francesco Fazioni, oggi titolare insieme al figlio Gianluca.

Però nel 1947 lei non era ancora nato...
Sono del '50, ho cominciato che avevo 16 anni, nel 1966. Il mio libro paga è un tomo gigantesco. Dino e Aldo Pavanello mi hanno insegnato a stare al mondo, non solo a fare il carrozziere. Erano due persone splendide, correttissime, che hanno sempre rispettato l'operaio. Sì, si stava anche dieci ore, ma raramente il sabato e nessuno che non fosse in regola. Pensi che un dipendente era stato assunto prima ancora che l'attività venisse registrata in Camera di Commercio!

Poi cos'è successo?
Negli anni un fratello è morto, l'altro ha proseguito fino all'età della pensione e poi ha lasciato a tre operai. Due sono andati in pensione e sono rimasto solo io, vado avanti con mio figlio Gianluca che ha 38 anni. Abbiamo anche due operai e qualche contrattista.
È ancora 'Carrozzeria Pavanello' ma di Fazioni Francesco & C. E siamo ancora nello stesso capannone di settant'anni fa, era stato costruito per fare carrozzeria: 250 metri quadrati coperti più servizi e cortile, a 300 metri dalle mura di Verona, dove un tempo non c'era niente.

Il lavoro va bene?
La nostra priorità è sempre stata una: no convenzioni con le Compagnie assicurative. In passato ne ho avute due-tre, ma dovevo lavorare solo per loro e mi sono detto "meglio che lascio". Il lavoro c'è lo stesso.
Da poco ho fatto un accordo con la Questura per curare le sue auto, per adesso ne ho riparate due-tre ma sono solo tre mesi. Il grosso sono privati, almeno l'80-90 per cento, e poi c'è qualche ditta con piccoli parchi di sette-otto macchine.
Facciamo esclusivamente carrozzeria (se serve, ho un meccanico qui di fronte), una decina a settimana dall'utilitaria a macchine un po' importanti. Ho qui una Porsche da ristrutturare, sì, siamo anche restauratori.

Restauro a parte, che ricambi montate?
La maggior parte sono ricambi originali, perché vanno bene alla prima botta, e poi con le concessionarie ci si confronta, si ha qualcosa di sconto, si lavora meglio. Se la macchina è vecchia e non si può fare con l'originale perché si rinuncerebbe al lavoro, allora per rimetterla in strada va bene anche il ricambio di concorrenza. Ma un buon 80 per cento è originale.

E arriva in Via Antonio Cesari con un furgone Doc?
Siamo stati tra i primi clienti, è una vita che siamo con la Doc. È un ottimo servizio: se ordiniamo prima delle 10 e il pezzo è in magazzino il pomeriggio arriva. Mi è capitato di chiamare fuori orario, ma il furgone passava di qui e all'una avevo il ricambio in casa. 
Sono tutti molto disponibili.

Come ordina i ricambi?
Per telefono o anche via mail. I magazzinieri rispondono, sono sempre quelli: Opel, Ford Mercedes, Audi, Bmw… sono quelli che vanno per la maggiore. Se non rispondono subito bisogna anche capirli, staranno facendo altro.
Dalle concessionarie passano anche a trovarci, magari per qualche promozione; sono appena stati qui quelli di Mercedes e di Bmw.

Li ha invitati alla festa per il 70esimo?
I concessionari, i nostri clienti più affezionati, i vecchi dipendenti... qualcuno ormai non guida nemmeno più!
Per essere una giornata un po' stupida - il primo luglio, sabato di partenze - è venuta bene. Un paio di clienti hanno ritardato la partenza per essere presenti, uno è arrivato da Bergamo. Abbiamo cominciato la mattina alla dieci e mezza con la Messa e siamo stati qui fino alle sette e mezza di sera. Uno andava, uno veniva… Si offriva da bere, si mangiava qualcosa...
Per la Messa abbiamo predisposto il banco sollevamento (e non è la prima volta: abbiamo festeggiato, con tanto di Messa, anche il cinquantesimo e il sessantesimo). Il prete ha detto: "Capita poche volte di celebrare in un luogo di lavoro, ma il Signore è anche sul luogo di lavoro".