• HOME
• CHI SIAMO
• CONCESSIONARI
• PARTNERS
• RICERCA AFFILIATI
• LAVORA CON NOI
• AGENDA EVENTI

Incidenti, serve sicurezza attiva

Rivedere gli standard minimi di sicurezza per i nuovi veicoli in modo da rendere obbligatori i sistemi di limitazione della velocità impostati volontariamente (ISA), i sistemi di frenata autonoma di emergenza (AEB) e i sistemi di avviso cinture di sicurezza. Sono le indicazioni dell'ETSC - European Transport Safety Council alla luce dei dati, diffusi in Italia dall'Automobile Club, secondo i quali nell'Unione Europea un terzo delle morti su strada è dovuto a collisioni che riguardano un solo veicolo senza coinvolgimento di altri utenti della strada.

Nel 2015, quasi 7.300 persone hanno perso la vita in questo genere di incidenti, 100.000 negli ultimi 10 anni. Più del 60 per cento dei decessi è avvenuto su strade extraurbane e sono i giovani i conducenti che rischiano di più: 38,1 per milione di abitanti nella fascia d'età 18-24 anni, il doppio rispetto ai 25-49enni (18,7), e più del triplo se confrontati con i conducenti 50/64enni (11,7).
In Italia, in particolare, la mortalità in questo tipo di incidenti è diminuita meno della media e rimane più elevata della media europea. Tra le cause principali, stante l'anzianità del parco circolante, c'è proprio la carenza di dispositivi di sicurezza attiva.

Naturalmente, anche il livello di sicurezza intrinseco delle infrastrutture può fare molto per limitare le conseguenze di questi incidenti. Programmi di Road assessment, come EuroRAP, forniscono un valido contributo al miglioramento delle infrastrutture e l'Aci sta cercando di diffonderli anche nel nostro Paese.