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Libertà di scelta per gli assicurati

Non sappiamo se faranno giurisprudenza, ma certo le due sentenze emesse dalla Terza Sezione Civile del Tribunale di Torino - la numero 657/2017 depositata il 7 febbraio e la numero 1530/2017 del 22 marzo - sono un segnale incoraggiante per tutti quei carrozzieri che da anni si battono per la libertà del cliente di scegliere il proprio autoriparatore di fiducia.

I giudici hanno stabilito che le Compagnie assicurative non possono - a prescindere dalla firma su un contratto standard, dagli sconti praticati sul premio o dalle franchigie mediamente più basse - imporre ai propri clienti di far riparare i danni presso carrozzerie convenzionate. Gli accordi infatti, come sottolinea il quotidiano di informazione giuridica dirittoegiustizia.it, sono ritenuti validi solo se c'è la prova che sono stati negoziati tra le parti o se sono stati approvati per iscritto dai contraenti.

Nello specifico, la sentenza numero 657/2017 si riferisce ai danni subiti da un assicurato a seguito di una grandinata che aveva colpito la sua vettura. L'assicurazione aveva eccepito uno sconto concesso sulla polizza in cambio dell'accordo a ricorrere per eventuali riparazioni a officine convenzionate. Il Tribunale ha sancito la natura vessatoria della clausola per la "sua mancata approvazione per iscritto".

Quanto alla sentenza numero 1530/2017, riguarda la previsione di aumento dello scoperto per riparazioni fatte al di fuori della rete di carrozzerie/officine autorizzate. Per il Tribunale, questo tipo di clausole comporta una "restrizione alla libertà contrattuale con i terzi" del contraente debole, da cui consegue "non la riduzione delle tariffe fra le parti" ma la "restrizione della facoltà di scelta dell'assicurato". Anche questo tipo di clausola può essere ritenuto valido solo se soggetto a specifica "approvazione per iscritto".