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Componentistica, di bene in meglio

Poco meno di 2.000 imprese, 194.000 addetti di cui 136mila in forza all'automotive per un fatturato complessivo di 51,8 miliardi di euro. Di questi, 38,8 stimati come giro d'affari direttamente riconducibile alla produzione per il mercato auto. Sono i numeri dell'industria italiana della componentistica comunicati da Paolo Zabeo - coordinatore dell'Ufficio Studi della CGIA di Mestre - in occasione dell'evento 'Il cuore dell'automotive batte in Italia' organizzato a Milano da #FORUMAutoMotive.

In particolare, la performance della filiera ha fatto registrare un trend positivo sia per fatturato (+5,7 per cento) che per occupati (+3,9). Dati a cui si aggiunge una particolare vocazione per l'export che, secondo ANFIA, ha raggiunto i 20 miliardi di euro di fatturato.

Resta alta anche se in calo la dipendenza da Fca: il 74 per cento dei produttori italiani ha Fca nel portafoglio clienti contro il 79 del 2015. Il Piemonte si conferma motorvalley d'Italia: qui ha sede il 36 per cento delle aziende (676) con 16 miliardi di ricavi (+7 per cento) e 56.260 dipendenti (+0,8). Più alta la percentuale delle imprese che esporta (82 per cento) e la dipendenza da Fca (79 per cento, ma era l'86 nel 2015). Infine, l'87 per cento degli operatori del settore si dichiara ottimista (7 punti percentuali più del 2015).

Ha sottolineato Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutoMotive: "Si tratta di un settore troppo spesso nell'ombra, che riveste una valenza strategica per l'economia e per l'occupazione del nostro Paese, un'eccellenza del made in italy, che ogni giorno alimenta le linee di montaggio dei più importanti marchi mondiali delle due, quattro e più ruote".