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Luca Rebecchi (Carrozzeria Rebecchi),
"Doc funziona da collante"

"È passato un bel po' di tempo...". Così tanto che Luca Rebecchi, insieme alla madre e alla moglie in forze alla carrozzeria fondata dal padre Ivano nel 1978, fatica a indicare una data. Semplice: da subito. È da quando Doc Ricambi Originali ha iniziato a servire Mantova e provincia che 'Carrozzeria Rebecchi' di Sustinente è cliente.
"La mia scelta è sempre il ricambio originale, poi dipende da quanto è vecchia la macchina, dal valore della riparazione... Fosse per me monterei solo originale perché il pezzo è formato correttamente, quello di concorrenza non è mai la stessa cosa, va adattato e perdi tempo".

Quando è originale, arriva in Via Marconi con un furgone Doc. "Funziona bene tutto", racconta l'autoriparatore; "siamo a una trentina di chilometri dalla città, lontani dalle concessionarie, e avere la consegna dei ricambi tutti i giorni è utile. Il servizio è buono, niente da dire, i ragazzi sono precisi, puntuali, fanno i resi...".
E c'è anche altro che rende il consorzio un alleato prezioso nell'operato quotidiano. "Il rapporto con il magazziniere c'è a prescindere, lo abbiamo da sempre", chiarisce Rebecchi, "però Doc lega di più. Lo vedo quando ho bisogno di una mano, la disponibilità è al cento per cento".

La stessa che fa tornare l'automobilista cliente al civico 977, nei "900 metri quadrati coperti di cui 600 sono di carrozzeria e il resto ufficio e posti consegna. Vengono da noi perchè ci conoscono, anche fuori paese: il lavoro non è mai mancato, e il servizio di soccorso stradale contribuisce; viaggiamo a una media di 7-8 ingressi a settimana di tutte le marche - macchine, biciclette, furgoni, e cercano anche di portarmi qualche camion ma rifiuto, non sono strutturato per quei mezzi. Il vero problema sono le tasse, aumentate a dismisura, e la difficoltà a riscuotere dalle Assicurazioni".
A proposito. "Non posso dire di aver raggiunto un felice compromesso, un po' abbiamo dovuto accontentarci", ammette il carrozziere, "ma abbiamo accettato di sottoscrivere qualche convenzione per non perdere clienti, che al 90 per cento erano già nostri. Non è che le Compagnie canalizzino...".