Carrozzeria Conti Rino tra le 23
Botteghe storiche di Verona
Ragazzo, progetta di "girare l'Italia e l'Europa in lungo e in
largo". Poi però Carrozzeria Conti
Rino a Verona, avviata dal padre nel 1960, lo assorbe
al punto che per il giovane Luca, oggi 52enne,
diventa la sua professione. Che lo impegna giorno e (parte) della
notte.
Ha così tanto lavoro?
Tanto lavoro e poco personale. A trovarli, avrei altri due-tre
dipendenti oltre all'unico che ho. Continuo a cercare, non stagisti
ma figure già formate.
Il Rino della ragione sociale è ancora
operativo?
Papà si è ritirato ufficialmente nel 1996, nel momento in cui mi
ha lasciato l'attività. I suoi erano altri tempi, il cliente ci
teneva di più, veniva due volte l'anno a lucidare la macchina.
Anche le verniciature erano fatte in modo diverso, si carteggiava
tutto ad acqua, quando è uscita la carteggiatura a secco nessuno ci
credeva.
Di quell'epoca abbiamo mantenuto il sistema di lavorazione, oggi
però utilizziamo le nanotecnologie, la pulizia degli interni - che
vuol dire igienizzare e sanificare con l'ozono - è certificata,
anche per un intervento veloce mettiamo i coprisedili e
sanifichiamo sempre chiavi e abitacolo. Il cliente apprezza.
Clientela privata?
Solo privata. La nostra fortuna è che in piena pandemia c'è stata
una grandinata che ci ha fatto lavorare parecchio. In ogni caso,
non abbiamo mai sottoscritto convenzioni per politica interna, sono
uno che ha lottato molto per il costo orario del carrozziere.
Purtroppo, per come corre il mercato, temo che anch'io dovrò
diventare fiduciario: gli assicuratori ci 'portano via' i clienti,
li chiamano a casa dicendo che devono andare nelle carrozzerie
convenzionate.
'Cederà' anche ai noleggiatori?
No, non mi piace lavorare male. Con loro lavori sottocosto, quindi
male. Ma la macchina che esce da Carrozzeria Conti porta la mia
firma, c'è scritto che l'ha fatta Luca come da insegnamento di Rino
Conti, ed è quello che vuole il mio cliente: una macchina fatta
bene.
Utilizzando che tipo di ricambi?
Originale, è sempre meglio. Non ha difetti e anche il materiale è
superiore a quello di concorrenza. L'alternativo si usa solo se il
valore commerciale dell'auto è inferiore a quello della
riparazione.
Faccio l'ordine - uso il telefono, preferisco confrontarmi con
l'operatore, so con chi ho parlato e che cosa gli ho ordinato e, se
il ricambio arriva sbagliato, e può succedere, so a chi rivolgermi
- e DOC consegna. Saranno 15 anni che lavoriamo con il consorzio.
Non ci siamo affiliati subito perché non avevamo capito bene che
servizio offrisse e perché i nostri ricambisti ci fornivano
l'originale. Poi i concessionari si sono evoluti, hanno iniziato a
consegnare e con DOC si è visto subito il vantaggio di fare un
ordine unico e di ricevere i ricambi tutti in una volta.
I ragazzi sono veramente bravi, se ho un'urgenza Alessio
(Piscitello, promoter di riferimento, nda) fa di tutto per
accontentarmi. Anche dall'ufficio DOC la segretaria mi ha sempre
aiutato.
Direbbe lo stesso delle concessionarie?
Funziona tutto bene, spesso si presentano in carrozzeria
i loro venditori esterni. È bello, ti conosci. Se abbiamo
bisogno, magari per una diagnosi, prendiamo un appuntamento e
andiamo direttamente in concessionaria. Comprando i ricambi da loro
è lo stesso magazziniere che ci mette in contatto con il
capofficina, e se non hanno tempo ci indirizzano sulle officine
autorizzate.
Carrozziere e basta?
Per tutto il resto - gomme, tagliandi, revisioni... - suggerisco
al cliente di andare dal suo meccanico, a volte chiamo io stesso il
collega. Non ci portiamo via il lavoro l'un l'altro.
Che cosa ripara?
L'auto dell'operaio e quella dell'imprenditore, e non facciamo
distinzioni. Che la macchina valga mille o centomila euro, il
cliente dovrà essere contento del risultato nello stesso
modo.
Sta arrivando l'elettrico, abbiamo ottenuto l'attestato
Pes-Pav-Pei per mettere le vetture in sicurezza, il futuro è
quello. Io amo l'auto elettrica, sto meditando di acquistarne una,
se non fosse per gli investimenti recenti...
Ha ristrutturato il capannone di Via Antonio
Pisano?
Siamo restati chiusi sei mesi. È partito tutto dall'alluvione del
2020, che ha creato problemi alla struttura interna; avremmo dovuto
limitarci a rifare il controsoffitto, ma il commercialista ci ha
consigliato di sfruttare il piano di ammortamento Industria 4.0 per
sostituire anche le attrezzature. Il Covid ci ha messo del suo
allungando i tempi.
Oggi abbiamo un centro tecnico di 400 metri quadrati coperti, con
un forno modernissimo che si apre anche lateralmente, a beneficio
di chi ci lavora e non si sente chiuso in una scatola. Usiamo tutte
le protezioni, dai prodotti all'acqua al forno a carboni attivi. È
anche una questione di impatto sull'ambiente, ci teniamo ad
abbattere il più possibile le emissioni inquinanti.
Un modo intelligente di guardare al futuro...
Il problema è che, avendo una figlia che nella vita fa
tutt'altro, Carrozzeria Conti Rino non avrà un futuro. Intanto,
però, mi ha fatto piacere ricevere la targa di Bottega storica che
il Comune di Verona assegna alle attività imprenditoriali che hanno
superato i quarant'anni. Eravamo in 23. C'è stata la cerimonia in
municipio 15 giorni fa ed è stato bello, ha dato importanza al
lavoro fatto in questi anni.
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