Il promoter Mirko Gnesotto:
"Quando si ripartirà andremo a mille"

"Un paesaggio lunare. Ne ho girati di posti, ma una cosa così... impressionante". Sono le strade che portano a Verona descritte da Mirko Gnesotto in questi giorni di Italia in quarantena. Lui, da 14 anni promoter Doc, continua a lavorare, perché gli autoriparatori aperti sono pochi ma per quei pochi il consorzio c'è. Abbiamo fatto quattro chiacchiere approfittando del suo primo giorno di ferie forzate.

In che senso?
Fino a venerdì ho sempre lavorato, questa settimana sono in ferie. Nella provincia di Vicenza siamo operativi due promoter e un logistico. Garantiamo il servizio al cliente che deve riparare l'ambulanza ma anche la macchina del privato che deve andare a lavorare (non solo in ospedale), che si occupa di sanificare e igienizzare gli abitacoli...

Prima dell'8 marzo, data del Decreto che ha bloccato la grande maggioranza delle attività, che sensazione aveva visitando i clienti?
Nelle due settimane precedenti il blocco non ho percepito questa gran paura, questa gran frenata: un po' perché ho sempre fatto le mie otto-nove ore e poi perché, seguendo anche un ragazzo appena inserito, a cui insegnavo clienti e zone, vedevo che le consegne c'erano tutte, che i furgoni viaggiavano pieni.
Poi, andando avanti, ti accorgevi che diminuiva il lavoro… anche senza il Decreto. Adesso sono in tanti a dirmi: "Quando arriva la ricevuta bancaria che cosa faccio?". C'è situazione e situazione.

Dal lato concessionarie?
Io copro la parte est del vicentino, e ce ne sono di concessionari aperti che chiedono il servizio, che hanno tra i loro clienti officine che riparano mezzi militari, ambulanze e automediche, veicoli industriali...

Come promoter può lavorare anche in modalità cosiddetta agile?
Ho il tablet, aiuto a fare i resi, controllo gli eventuali insoluti, l'estratto conto… Dove serve, ci sono.

Sul campo invece?
Il cancello è chiuso, il cliente ti dice "suona e lascia la roba fuori". Io come i miei colleghi sono rispettoso, guanti e mascherine sempre, ma la situazione è questa.
Spiace molto non poter più avere un rapporto diretto, e allora mi telefonano, mi scrivono… Il bisogno di mantenere il contatto con me ce l'hanno e me lo dimostrano.

Che cosa succederà 'dopo'?
Da giugno, luglio si ripartirà a mille. Altro che ferie, chi chiuderà farà al massimo la settimana di Ferragosto. L'importante è stare bene, avere la salute e andare a lavorare.

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