Il carrozziere Maurizio Meneghello:
"Doc ci ha aperto un mondo"

"Guardi, è arrivata la Doc proprio adesso che sono le due, va benissimo". Mentre mi parla della sua 'Carrozzeria Meneghello', Maurizio Meneghello si interrompe per buttare l'occhio sul furgone, una presenza costante in Via Amalfi a Canove di Legnago (Vr). 

Mi racconta la sua azienda?
L'ho fondata nel 1984, avevo 24 anni, un po' di ambizione e la voglia di tirarmi fuori da un lavoro come dipendente. Ho anche avuto l'opportunità di sfruttare un garage dei miei genitori e sono partito. Il mestiere lo sapevo fare, ho iniziato a 15 anni.
Sicuramente ci sono stati dei periodi molto duri a livello economico, soprattutto i primi tempi, ma ce ne sono stati altri in cui questo lavoro mi ha dato grandi soddisfazioni. Per esempio, sono sempre rimasto qui, ma la struttura è cresciuta dai 150 metri delle origini a 500 e poi a mille. Ho nove dipendenti, tra cui mia moglie Elisabetta, e un contrattista.

Per quanto lavoro?
Di media ripariamo 60-70 vetture al mese, dall'utilitaria alla supercar, pochissimi veicoli commerciali, che cerchiamo di canalizzare su altri colleghi a meno che non siano cose di poco conto. C'è un motivo. Abbiamo rimodernato tutte le attrezzature interne con un pacchetto della spagnola Astra che è unico nel suo genere: è un arco di essiccazione che accelera i tempi di lavorazione, dieci minuti e la macchina la tiro fuori e la porto a rimontare. Abbiamo tenuto due postazioni con l'arco, un forno tradizionale (soprattutto per le macchine d'epoca) e un fornetto piccolo per i ritocchi. Furgoni e veicoli industriali non ci stanno più fisicamente.

Macchine d'epoca? Si occupa anche di restauro?
Abbiamo avuto anni in cui siamo cresciuti grazie al restauro. Adesso lo stiamo abbandonando, non c'è più chi lo fa, i ragazzi non hanno più manualità e passione. Ci crede se le dico che mi è andato in pensione uno dei dipendenti più 'datati' e l'ho ripreso a chiamata?

La sua è carrozzeria autorizzata?
Non più. Siamo stati autorizzati Volkswagen-Audi per 14 anni, fino a che la politica Audi di portare tutte le carrozzerie dentro le concessionarie ci ha costretto a lasciare il marchio, ma a distanza di tempo il 60 per cento degli ingressi è ancora Volkswagen-Audi.

Clientela privata?
Essenzialmente privata. Collaboriamo con una sola compagnia assicurativa, la Zurich, perché non ci chiede grossi sacrifici e lavoriamo bene. Mentre fare convenzioni con compagnie che ci mandano clienti che sono già nostri non ha senso. Invece, collaboriamo con una grossa concessionaria Mercedes, più per un discorso di immagine che di effettiva canalizzazione.
Abbiamo la fortuna di essere in un paese non grandissimo, Legnago, dove di grosse carrozzerie ne sono rimaste due, e una è la mia.

Le compagnie di noleggio la tentano?
Con dieci persone da gestire internamente, le garantisco che arrivare a fine mese e pagare tutti i fornitori e i dipendenti è già difficile.
La tariffa oraria deve essere adeguata, e non lo è con una compagnia di noleggio che ti offre 24 o 28 euro l'ora quando te ne spettano 40 o 45.

Rispetto ai ricambi qual è la politica Meneghello?
Montiamo originale per una scelta di qualità e perché sono del parere che non avere collaborazioni con la concessionaria è tagliarsi fuori. Io il ricambio originale lo troverei ugualmente, ma anche se abbiamo attrezzature che ci permettono di essere il più indipendenti possibile, succede con certe categorie di macchine che non ti lasciano 'entrare' nella centralina e la collaborazione con la concessionaria serve.
Sul totale acquisti il 90 per cento è originale. Il problema più grosso è il valore commerciale della macchina: se ha dieci anni e il valore si abbassa dobbiamo ripiegare, a malincuore, sull'usato o sull'alternativo.
Il pezzo originale ti dà tutte le garanzie possibili, dalla qualità del pezzo alla facilità di montaggio alla finitura... tutte cose che non puoi avere con l'alternativo.

L'originale le arriva via Doc?
Da subito e abbiamo avuto subito un buonissimo rapporto. Doc ci ha aperto la collaborazione con le concessionarie, ci ha fatto conoscere, ci ha aperto un mondo. L'80 per cento dei ricambi io li ordino per telefono, e sentirsi per telefono con il magazziniere è sempre una cosa che aiuta, ci si sente e ci si spiega. Il rapporto umano ha un valore e un'utilità.
Abbiamo una consegna unica verso le 14 e va benissimo, è l'ora ideale. Ecco guardi, il furgone è arrivato proprio adesso che sono le due, va benissimo.
Io sono sempre stato fortunato anche con i promoter. Sono partito con Jenny, poi è subentrato Gianluca e adesso c'è Roberto (Fogù, promoter di riferimento, NdA): devo ammettere che io sono molto esigente, a volte ho problematiche per colpa della concessionaria che non è riuscita a spedire il pezzo o nostra che abbiamo ritardato, e se chiamo Roberto e gli chiedo un favore risolve sempre il problema.

Quello che fa lei per i suoi clienti?
Questa era una zona agricola che è diventata industriale, il cliente per trovarci deve cercarci. Chi viene qui viene per il passaparola, per la disponibilità.
Siamo arrivati a un punto in cui la qualità del lavoro deve essere altissima, il prezzo adeguato e il cliente sicuro di aver portato la sua macchina in un posto dove si può fidare.
Una delle mie soddisfazioni è consegnare la macchina con un conto finale che corrisponde al preventivo, e con la stretta di mano dici al cliente che se qualcosa non va noi siamo sempre qui.

Beh, qualche giorno non ci sarà. Non parte per il viaggio premio a Rodi?
Di viaggi ne ho fatti a suo tempo, quando c'era mio papà che non era nel mio settore ma mi seguiva i ragazzi e mi apriva il cancello. Adesso, questa attività impegna dalle 7 del mattino alle 8 della sera, non mi rilasserei. 
Quindi in viaggio premio vanno mia figlia, che si è laureata in medicina e segue la sua strada, e il suo fidanzato, Manuel, che fa l'accettatore e segue anche l'amministrazione in Meneghello. Manuel, se vuole, ha l'opportunità di continuare qui. Già oggi i clienti più giovani non vengono a cercare Maurizio ma Manuel.

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