Enrico Grandis da Sossano (Vi):
"Siamo multiservice da 40 anni"
"Sicuramente chi viene da noi non cerca il prezzo, sotto questo
aspetto non siamo proprio concorrenziali, cerca invece la qualità e
il rapporto di fiducia. E li trova entrambi". Enrico
Grandis, dell'omonima officina-carrozzeria di
Sossano (Vi), ci ha introdotti in una realtà che racconta
di "una corrispondenza ottimale con il cliente".
Un cliente fidelizzato?
Abbiamo clienti storici, sono passati decenni e continuano a
venire. C'è anche il cliente volatile, e non gliene faccio una
colpa perché chi acquista una macchina oggi spesso ha la
manutenzione programmata inclusa e per qualche anno lo perdi. Poi
tendenzialmente torna.
Lo perde pur offrendo tutto?
Officina, carrozzeria, vendita nuovo e usato, soccorso stradale,
revisione auto e moto, noleggio autoveicoli e furgoni, servizio
gomme. Come ditta siamo sempre stati, da 40 anni a questa parte, un
centro servizi, e non l'abbiamo nemmeno sviluppato fino in
fondo.
Essere multiservizi, e con la possibilità di un ulteriore
sviluppo, ci ha permesso di navigare abbastanza bene anche negli
anni della crisi. Adesso saremmo sotto organico, qualche nuova leva
non ci dispiacerebbe (e sento che i colleghi di zona sono nella mia
stessa condizione), ma è difficile trovare personale qualificato.
Investire sul 'boccia' di bottega è un'incognita. Lo lavi, lo stiri
e poi?
Sotto organico rispetto a che numeri?
Siamo in tutto in 18, di cui cinque a chiamata.
Secondo me deve cambiare la visione del lavoro, credo che questo
sia un periodo di passaggio. Nei Paesi del Nord Europa, come la
Germania, la settimana finisce già il venerdì pomeriggio. Ho cinque
figli, la più grande ha 25 anni e li ho visti crescere a step.
Cerco di godermi i più piccolini. Un futuro qui per loro? Io
sconsiglio di seguire le mie orme. Con noi figli è stata un po' una
forzatura, e non voglio farlo con i miei.
Erano altri tempi...
La ditta è stata fondata nel 1965 da mio papà Orfeo e dai miei due
zii Bruno e Gianni, che sono ancora in azienda e sono i primi ad
arrivare.
La nostra è un'azienda di famiglia un po' particolare: oltre ai
soci titolari ci siamo io, mio fratello Stefano e mio cugino Paolo.
Ci siamo divisi i settori, non c'è nemmeno il tempo di
litigare!
La sede, in Via Circonvallazione, è una struttura di
proprietà. Come la maggior parte delle ditte artigianali è partita
in affitto in un altro luogo, poi è stato acquistato il primo
stabile, oltre che i terreni confinanti, che è stato via via
ampliato e rimodernato. Complessivamente sono 15mila metri
quadrati, di cui coperti circa 2.500.
Con un giro di lavoro in linea con le
dimensioni?
Come revisioni siamo sulle tremila scarse l'anno. Più difficile
quantificare gli ingressi, che sono soprattutto utilitarie e auto
di fascia media e medio alta.
Dal 2001 siamo autorizzati Renault, ma fino al '99 eravamo Fiat e
Lancia, poi c'è stato un cambio di politica e abbiamo
rinunciato a questi due marchi. La decisione di legarci a Renault è
figlia di attente valutazioni geografiche e soprattutto
dell'impatto positivo con i titolari della concessionaria
Autoteam.
Nonostante Renault, che con Dacia incide sugli ingressi di
officina e carrozzeria per un 15-20 per cento, siamo
tendenzialmente multimarca. La nostra è una zona agricola dove la
penetrazione Fiat è ancora importante, anche se meno di una
volta.
Convenzioni con compagnie di noleggio e di assicurazioni
ne avete?
Le flotte le abbiamo abbandonate: il bacino di utenza è abbastanza
ridotto e non ci sono grandi parchi macchine.
Le compagnie assicurative idem, non ne abbiamo presa in
considerazione nessuna per evitare di firmare contratti
capestro.
Abbiamo invece alcune convenzioni con ditte pubbliche, tra cui
quella della nettezza urbana. Un impegno che non conosce giorni
festivi.
Rispetto ai ricambi qual è la politica
Grandis?
Sul totale acquisti io tendo all'originale - anche perché i
costruttori hanno iniziato a produrre le linee più economiche - o
comunque a un ricambio di alta qualità.
Molto dipende dalle consegne: Doc funziona bene, ma ne garantisce
una al giorno e devi ordinare entro le dieci del
mattino. Credo di essere stato uno dei primi clienti del
consorzio dell'area di Vicenza a servirmi da altre concessionarie
socie Doc: con il consorzio si è allargata la rosa dei
fornitori.
Li sente per telefono? Come ordina
i ricambi?
Quasi esclusivamente per telefono, qualche volta via mail. È una
necessità, quella di chiamare il magazzino, perché non c'è il tempo
di programmare la richiesta del ricambio, si ordina a fatto
compiuto, molte volte 'blocco' il furgone Doc per inserire
l'ennesimo pezzo.
Non dovrebbe lavorare su appuntamento?
Lo facciamo, ma la mentalità è un po'... assuefatta al settore, è
difficile lavorare solo su appuntamento. Le rotture e i guasti non
sono prevedibili e quindi si fatica a programmare una lavorazione o
una riparazione.
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